UFFICIALE. Conte è il nuovo allenatore del Napoli, la carriera e come fa giocare le sue squadre

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Mancava solo l’ufficialità e ora con il post su X del presidente De Laurentiis è arrivata anche quella: Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli.

La carriera da calciatore.

Antonio Conte, leccese 55 anni il prossimo 31 luglio, da calciatore è cresciuto nelle giovanili del Lecce dove ha debuttato in Serie A poco più che sedicenne.

Dopo aver collezionato 99 presenze e 1 gol con la squadra della sua città, Conte nel novembre del 1991 passa alla Juventus dove gioca 419 partite segnando 44 gol. Con i bianconeri vince 5 scudetti, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiana, 1 Champions League e 1 Coppa UEFA. Con la maglia della Nazionale gioca 20 partite con 2 gol.

La carriera da allenatore.

Lascia il calcio giocato nel 2004, ma già nel 2005 inizia la carriera da allenatore come vice di Gigi De Canio nel Siena.

La retrocessione dalla B alla C da subentrato sulla panchina dell’Arezzo. La vittoria del campionato di Serie B con il Bari. L’avventura con l’Atalanta interrotta da dimissionario, dopo la sconfitta proprio con il Napoli. Il secondo posto promozione dalla B alla A con il Siena: questa la sua gavetta da primo allenatore che ha preceduto i trionfi.

Nel 2011 arriva la chiamata della Juventus e da allenatore dei bianconeri vince 3 scudetti e 2 Supercoppe Italiane.

Lascia la Juventus nel 2014 per vivere un biennio da CT della Nazionale, prima di trasferirsi in Inghilterra nel 2016 dove in due anni sulla panchina del Chelsea vince la Premier League e la Coppa d’Inghilterra.

Nel 2019 torna in Italia e nel biennio interista vince ancora uno scudetto, il quarto da allenatore. Nel 2021 è ancora Premier League, ma i due anni sulla panchina del Tottenham non sono un’esperienza felice chiusa con una risoluzione anticipata del contratto.

I problemi con la Giustizia.

Da allenatore del Siena Antonio Conte viene deferito dalla Procura Federale nel terzo filone d’inchieste sul calcioscommesse. L’accusa è di omessa denuncia su presunte combine in Novara-Siena 2-2 e Albinoleffe-Siena 1-0. L’allora tecnico del Siena viene squalificato per 10 mesi, pena poi ridotta a 4 mesi dopo il ricorso al TNAS.

Per la partita Albinoleffe-Siena la Giustizia Ordinaria aveva chiesto una pena di 6 mesi di reclusione (con pena sospesa) e 8 mila euro di ammenda con l’accusa di frode sportiva. Conte viene però assolto per non aver commesso il fatto.

La scheda del Conte allenatore.

Carisma, personalità, competitività esasperata, mentalizzato sul risultato, grande partecipazione psico-fisica alla partita: fanno di Conte un allenatore con comportamenti ‘sanguigni’, che si notano soprattutto nell’esultanza ad ogni gol della sua squadra.

Soprannominato ‘martello’ Conte è un allenatore che entra nella testa dei calciatori dai quali pretende sempre il massimo (e anche di più) in allenamento, ma anche in campo al di là dell’avversario da incontrare.

Maniacale nel preparare ogni singola partita, Conte non è un’integralista del modulo anche se il suo marchio di fabbrica è la difesa a tre. Volendo parlare di numeretti il suo preferito è il 3-5-2, ma spesso ha utilizzato il 3-4-3, il 3-4-2-1, meno il 4-2-3-1 e il 4-3-2-1.

Più importanti sono invece i principi di gioco del nuovo allenatore del Napoli.

Ipotizziamo un 3-4-3 o un 3-4-2-1.

In difesa predilige centrali fisici e bravi nell’uno contro uno. Almeno uno veloce e almeno uno con una buona tecnica per collaborare nell’impostazione della manovra, meglio se dotato di un lancio lungo e preciso.

A centrocampo grande importanza rivestono i due esterni che devono essere bravi in entrambe le fasi, dei quali uno più difensivo e l’altro più offensivo. I centrali di centrocampo li predilige dotati di fisicità, resistenza, con una valida tecnica individuale e in grado di fare la giocata illuminante per gli attaccanti.

In attacco gli esterni (nel 3-4-3) e i due trequartisti (nel 3-4-2-1) devono essere predisposti all’uno contro uno e con una buona capacità di tiro anche da lontano. La punta, oltre l’ovvio senso del gol, deve essere fisica ma soprattutto brava nel tenere palla per far salire la squadra, giocare di sponda, aprire gli spazi per l’inserimento degli esterni o dei trequartisti, in grado di giocare con entrambi i piedi.

In bocca al lupo mister!