Ancelotti in conferenza alla vigilia della partita con l’Udinese ha chiesto ai suoi di ripartire da dove si erano lasciati prima della sosta per le nazionali: da una vittoria. Vittoria è stata.
Magari meno limpida rispetto a quella con il Liverpool, ma non importa. La stagione scorsa ha suggerito che lo spettacolo non sempre paga. Per vincere sono più importanti la concretezza, la personalità e la convinzione nei propri mezzi. Soprattutto che l’idea di gioco dell’allenatore deve essere sostenuta dalla ‘leggerezza’ dei calciatori di ‘liberare’ il proprio istinto e il proprio talento. Lo ha detto anche Ancelotti. L’unica statistica che conta è quella dei gol segnati e dei gol subìti: leggi differenza reti.
Tutto questo il Napoli camaleontico lo ha capito e finora lo ha schierato in campo insieme ai continui cambi di formazione e di modulo.
Tutti i calciatori, compresi i veterani, si fanno sempre trovare pronti e motivati anche quando entrano dalla panchina. La determinazione di Rog in occasione del terzo gol all’Udinese ne è la dimostrazione.
Un segnale da non trascurare per realizzare il progetto-sogno. Così come non sono da trascurare la capacità del Napoli di Ancelotti di vincere una partita soffrendo ma senza perdere lucidità e il secondo posto in classifica malgrado la squadra non abbia ancora espresso tutte le sue potenzialità.
Arrivare a febbraio con un distacco di quattro punti e lo scontro diretto da giocare in casa…vabbè meglio concentrarsi sul presente.
Il presente si può definire settimana-verità. Le sfide in Champions League contro l’attacco parigino Mbappè-Cavani-Neymar e la prossima in campionato contro l’indecifrabile Roma, saranno la cartina tornasole della forza del Napoli soprattutto sotto il punto di vista della fisicità.
Dall’ombra della Torre Eiffel fino a quella del Vesuvio gli azzurri sono chiamati ad essere un po’ sanculotti un po’ gladiatori. C’è una rivoluzione da portare a termine. C’è un ‘sacro’ juventino impero da far cadere.
Buon Forza Napoli a tutti!