Si è tenuta presso Palazzo Petrucci a Napoli la conferenza stampa per la presentazione della seconda parte del ritiro precampionato del Napoli a Castel di Sangro.
Alla conferenza stampa, oltre De laurentiis e Spalletti, presenti anche il Sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso e il Presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio.
Il Napoli, dopo la prima parte del ritiro in Trentino a Dimaro-Folgarida dal 9 al 19 luglio, continuerà la preparazione a Castel di Sangro dal 23 luglio al 6 agosto.
Durante il ritiro in Abruzzo il Napoli giocherà tre o quattro amichevoli con date e avversari europei ancora da confermare.
Così De Laurentiis: “Questo sarà il terzo anno a Castel di Sangro dopo il ritiro in Trentino. Abbiamo un accordo per 12 anni con Castel di Sangro dove non mi ha portato Gravina come erroneamente riportate, ma il sindaco di Roccaraso. Ieri Charlie Stellitano mi ha offerto di andare in Sud America per 1,1 milioni di dollari. Ho rifiutato perché il periodo del ritiro è un periodo sacro dove si gettano le basi per tutto l’anno.
Il mercato di gennaio sarà il termometro giusto per verificare come sono state le scelte fatte fino a quel momento. Io non sono uno da mercato di riparazione, ma in passato ho dovuto cedere e sono dovuto intervenire anche a gennaio. Koulibaly e Mertens? Si fa molto spesso del sentimento, piuttosto della ragione, come approccio ai problemi. Ci sono degli interessi che molto spesso non sono gestibili dalla società. A meno che la società non voglia dissanguarsi. Sono due calciatori che rispetto, a cui voglio molto bene, ma dipenderà solo da loro vedere se la vile moneta è l’unica cosa che li può appagare o se vivere a Napoli possa considerarsi un privilegio. Altrimenti è un problema che non mi riguarda più. Ho parlato con l’agente di Bernardeschi, ma poi bisogna parlare anche con il mister per non prendere calciatori che non sono assimilabili al contesto che è lui che decide. Contatti con Vecino e Cavani? Non mi risulta. Giovani da lanciare? No, io ho parlato di giovani…Di Lorenzo quando è arrivato a Napoli mica era vecchio…Ospina e Fabiàn? Ospina ha il contratto scaduto, gli ho parlato chiaro. Ho incontrato prima Fabiàn e poi i procuratori: mi hanno detto che mi faranno sapere entro 15 giorni, spetteremo. Nessuno vuole mandare via nessuno ma nessuno vuole fare follie per i giocatori. Bisogna investire, ma con sapienza. Se il Napoli fallisse e ripartisse dall’Eccellenza i tifosi sarebbero contenti?
Non potete rimproverare a me che non voglio vincere lo Scudetto. De Laurentiis vuole vincere lo Scudetto, ma ci sono delle regole. Se io dico che quest’anno vinceremo lo Scudetto metto anche l’allenatore in una situazione di fuoco incrociato da parte dei media. Invece l’allenatore deve essere straprotetto.
Presentazione nuove maglie? Le presenteremo o nel ritiro in Trentino o prima del ritiro stesso.
Allenamenti a porte aperte? Lo deve decidere l’allenatore. Altre iniziative per i tifosi? Nel rispetto delle misure anti-covid faremo quello che abbiamo sempre fatto.
Nelle settimane che non ci saranno turni infrasettimanale potremmo fare un allenamento al Maradona a porte aperte purché i tifosi si comportino bene. Come può la FIGC senza fare una indagine obbligarmi a pagare trentamila euro e chiudere la Curva A del Maradona dopo i fatti di la Spezia?
Ridimensionamento? Il problema è portare sul binario giusto delle cose che sono accadute all’interno della società in questi ultimi tre anni. Non fa piacere quando uno porta il signor Ancelotti che viene per la stima che ha di me e si siede e accetta la metà di uno stipendio pur di venire a Napoli, dimostra di amare Napoli e non viene considerato dai tifosi. Non è corretto fischiare un secondo posto contro una Juventus che ha dimostrato parecchie volte di avere dei favoritismi che l’hanno incoronata.
Nel calcio mi sono imbattuto in regole e regolamenti anche inquinati, in cui ho dovuto fare a cazzotti con un sistema che a noi non piace. Molto spesso le istituzioni non hanno rispetto per i tifosi. I campionati nazionali sono la prima scelta per i tifosi, ma si dice che bisogna far giocare i nazionali e non ci sono i tempi giusti. Abbiamo avuto una classe arbitrale che per tanti anni ha fatto quello che ha fatto. Per avere il VAR ci siamo dovuti battere come dei pazzi. L’Italia è stata la prima ad utilizzarlo, male, perché comunque la casta va rispettata. Non si dà all’allenatore la possibilità di chiamare il VAR. Tutti questi condizionamenti che io trovo brutalmente limitanti fanno sì che o imbrogli, e allora vinci per un tot numero di anno, o competi e allora puoi anche perdere. Nella vita si perde, si vince e si pareggia. Faremo di tutto per riportare a Napoli lo scudetto ma se non ci riusciremo non dobbiamo deprimerci.
Così Spalletti: “Avere amichevoli di un certo livello servono se non hai una squadra mentalmente preparata a capire le necessità e i momenti del campionato. Noi siamo una squadra abbastanza matura, nella fatica del ritiro è difficile acchiappare il massimo della condizione fisica e dell’attenzione mentale ma aiuta giocare con qualche squadra che dà qualche stimolo in più. Bisogna diversificare, dalla partita più abbordabile a quella più difficile, e la mia squadra sa interpretare queste situazioni. Andarsi a spostare all’estero è forse meglio ma ha un costo dal punto di vista della fatica. Il viaggio costa quanto l’allenamento dal punto di vista della fatica mentale.
Squadra al completo già a Castel di Sangro? Il calcio è cambiato, bisogna navigare a vista. Bisogna toccare il tasto dell’equilibrio e della sostenibilità mantenendo una squadra competitiva, con calciatori forti. Perché sennò la palla, anche col campo buono, non viaggia alla velocità giusta.
Qualità della rosa? Vado in vacanza tranquillo. Poi vedremo che succederà. Sono d’accordo col presidente sull’allenamento a porte aperte.
Occasione persa? Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, lo devo ai miei calciatori. Abbiamo percepito la delusione e questo può darci molto. Poi si prende la classifica e la si guarda bene, forse dimentichiamo che ci sono squadre arrivate a tanti punti da noi ma che l’anno prossimo possono arrivarci davanti. Il prossimo sarà un campionato difficile. Dare 15-16 punti a Lazio e Roma non è da nulla. Dire che è un’occasione perduta è limitante”.