I focus. La conferenza stampa di Conte in cinque punti

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L’allenatore del Napoli Antonio Conte a Castel di Sangro ha tenuto la conferenza stampa di fine ritiro.

Questi i passaggi più interessanti delle sue dichiarazioni.

Sul ritiro

“Finiamo un periodo di lavoro importante: lavori tanto, si cerca di continuare ciò che si era fatto con i ragazzi che sono stati confermati, si inseriscono i nuovi. Dire che è un cantiere aperto mi sembra la definizione più giusta. E’ inevitabile che con i nuovi servirà tempo per farli entrare nei meccanismi e nei concetti. Quando dico cantiere aperto significa anche che stiamo provando diverse soluzioni. Un allenatore deve cercare di trovare differenti soluzioni anche perché l’annata sarà lunga e ci saranno tante partite. Abbiamo lavorato tantissimo sul 4-3-3 ed è un sistema che è nelle corde della squadra e abbiamo gli interpreti per farlo. Stiamo cercando anche un’ulteriore soluzione nell’eventualità di dover rinunciare ad un esterno offensivo per un centrocampista in più, ma c’è da migliorare meccanismi in entrambe le fasi: l’equilibrio è alla base di tutto. Penso che la gestione dei due ritiri sia stata ottimale, stiamo riuscendo, manca ancora oggi e domani, ad arrivare a 90 minuti nelle gambe di tutta la rosa o almeno gli elementi principali”.

Sul calciomercato.

“Calciomercato? Nel giro di un anno dal mio arrivo abbiamo preso 13 giocatori, venduti 7 tra cui top player come Osimhen, Kvara, Raspadori in ultimo. Siamo un club che continua la famosa ricostruzione e non tutti i club che puntano ad essere competitivi possono creare tutto questo movimento. Abbiamo vinto lo Scudetto ma non a ciclo finito, ma dopo il primo anno, ed è stato un qualcosa di straordinario. Ora serve il secondo step prima del terzo. Alla presentazione dissi che sarò contento se avrò dato stabilità tecnica, calcistica perché finanziaria già c’è, per tenere il Napoli competitivo con le big e stiamo facendo questo. Stiamo facendo uno step per rinforzare una rosa con calciatori per il presente ma soprattutto per il futuro, per completarla anche perché numericamente abbiamo bisogno di mettere giocatori e quando metti dentro tanti giocatori non tutte le ciambelle escono col buco. Ci siamo mossi anche per migliorare sui gol, chi è arrivato dovrebbe portare gol in più, dovremo essere più bravi sottoporta, più efficacia. Stiamo facendo le cose perbene, rispettando sempre lo stile Napoli perché non faremo mai il passo più lungo della gamba e siamo orgogliosi di costruire qualcosa per dare stabilità al Napoli per tanto tempo, per competere, poi ne vince sempre una sola, non significa che le altre falliscono”.

Sui portieri.

“Milinkovic-Savic? Abbiamo speso 20mln, è qui perché lo riteniamo un portiere forte, importante, che dividerà l’annata con Meret in maniera molto serena. Ci saranno partite in cui giocheranno Meret ed altre Milinkovic. Io non ho preso un altro portiere per mandare via Meret che mi dà determinate garanzie, me ne servono anche altre e si divideranno la porta a meno che non ci sia un dislivello talmente importante e andremo direttamente su di uno. Raspadori e Simeone? Prima di tutto voglio ringraziare i calciatori che sono andati via e che hanno contribuito allo Scudetto, tra questi pure Kvara. Chi è andato via ha chiesto di andare via per diversi motivi, questo sia chiaro. Dopo il mio primo anno la mia porta è aperta, chi non vuole rimanere è libero di andare. Jack mi ha detto che voleva andare per quest’opportunità e gli ho detto se trovi la quadra economica grazie di tutto, è giusto che ognuno scelga la propria strada”.

Sull’inserimento di Lang.

“Lang? Oggi non possiamo fare un paragone Lang-Kvara, parliamo di uno venduto a 75mln, un altro preso a 25mln. Già economicamente parliamo di un dislivello enorme, è quando c’è significa che ci sono situazioni differenti. Abbiamo preso Noa perché può aiutarci per il presente e lavorando in un determinato modo salirà di livello e diventare il nuovo Kvara. L’alternativa? Deve essere un orgoglio essere in un club che a modo suo cerca di far quadrare il tutto, che è competitivo, io ho sposato questa causa e la mia soddisfazione sarà di portare il Napoli a rompere le scatole a Inter, Juve e Milan che per tanti motivi sono sempre lì per lo Scudetto. Noi dovremo essere lì, dando il senso di orgoglio e non di alti e bassi, essere un problema in maniera stabile e sistematica sarà il mio orgoglio”.

Su alcuni singoli sotto esame.

“Vergara? L’ho visto di più perché è venuto già a Dimaro, è un ragazzo che è cresciuto nel vivaio, ha delle qualità, ha una struttura anche fisica che può reggere, è un giovane, la mia volontà è che lui rimanga e che lavori con noi come accaduto ad altri, come Hasa che è cresciuto, l’anno scorso Vergara ha fatto uno step importante e stare con noi gli potrà e ci potrà dare una mano. Ambrosino s’è aggiunto adesso, ha buone prospettive, bisogna capire bene quale sia la cosa migliore per lui. Queste decisioni io voglio parlare con i calciatori. Devono essere convinti. A Lukaku fare la preparazione dopo tanti anni che non la faceva più, può dargli benefici. Deve capire che è uno dei più rappresentativi della squadra e abbiamo bisogno di calciatori che si prendano anche un po’ di leadership, lui Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, Rrahmani, ho bisogno che il vecchio gruppo si assuma ancora più leadership, stanno entrando tanti nuovi per necessità e c’è bisogno di gente che nelle difficoltà indichi la strada, non solo l’allenatore. Buongiorno? E’ in dirittura d’arrivo, siamo in perfetto spazio temporale sul recupero, penso che sia prossimo al recupero totale. De Bruyne è un ragazzo che s’è calato totalmente nella nostra realtà. Parliamo di uno che a 34 anni ha avuto una carriera top e si è rimesso in gioco e va dato merito a lui. Ci auguriamo di trovare la quadra su tutto, con i 4 centrocampisti o con i 3 ci saranno tante partite e valuteremo”.