Quella del presidente dell’UEFA Ceferin è un’uscita decisamente infelice che tutto il mondo del calcio europeo dovrebbe condannare.
“Penso che la maggioranza delle leghe finirà la stagione. Chi non lo farà, scelta loro, ma dovranno giocare le qualificazioni se vogliono partecipare alle competizioni UEFA”.
Un ricatto o meglio una minaccia che un presidente di un associazione che rappresenta e che dovrebbe tutelare gli interessi di tutti i club europei non può permettersi di fare, per due motivi:
- coerenza: come più volte lui stesso ha sottolineato, all’UEFA interessa solo sapere la lista dei club delle singole federazioni che la stagione successiva parteciperanno alle coppe europee;
- sportivo: la cosa più antisportiva che si possa fare nel mondo dello sport è cambiare le regole durante una stagione, e ancora più grave è che la minaccia di farlo arriva proprio da chi le regole dovrebbe farle rispettare.
Ceferin invece di intromettersi nelle decisioni, giuste o sbagliate che siano, del governo di una nazione se proprio desiderava intromettersi in qualcosa avrebbe fatto più bella figura interessandosi in maniera seria ad altre negatività del calcio europeo come ad esempio i bilanci dei club e gli arbitraggi scandalosi e determinanti per gli esiti di alcune competizioni.
Ma bisogna anche capire che è facile parlare quando si è pagati per gestire un’Associazione senza rischiare un euro come invece fanno i presidenti di club.
Soprattutto per chi non investe e non rischia neanche un euro è facile gettare benzina sul fuoco.