Per lo Scudetto vinto puntando tutto sulla concretezza e sul raro piacere di vedere una partita, anche i napoletani che proprio non riescono a farsi piacere il suo calcio saranno grati in eterno a mister Conte.
Così come i napoletani sono strafelici che la squadra, dopo dieci giornate, è in testa alla classifica. Anche se con le stesse ‘qualità’ della scorsa stagione.
Quelle ‘qualità’ nella mediocrità del campionato di Serie A possono anche bastare. In Europa però sono insufficienti per essere competitivi e fare almeno una bella figura in Champions. Conte dovrebbe saperlo, visto che in Europa ha avuto difficoltà anche a vincere la Conference League con il Tottenham.
Più delle ormai stancanti litanie sull’inserimento dei nuovi, sul percorso intrapreso e sugli infortuni, da Conte sarebbe interessante ascoltare spiegazioni concrete sul momento non esaltante del Napoli.
Sapere secondo lui quali potrebbero essere le REALI cause dei 17 problemi muscolari che hanno colpito finora i suoi giocatori. Sapere se la squadra che diventa dominante dal punto di vista atletico solo nel finale delle gare, magari quando sono gli avversari a calare, è solo una questione momentanea e se alla distanza (in primavera quando si decidono le competizioni) sarà tutto diverso. Sarebbe interessante sapere secondo lui perché Lucca, Hojlund, Lang, David Neres e Politano hanno segnato appena 5 gol. Di questi, 4 dal solo Hojlund.
Di sicuro dopo la prestazione con il Francoforte è stato quantomeno irriconoscente e ingeneroso tirare in ballo lo staff medico. Lo stesso del Napoli di Spalletti che, giocando ogni tre giorni, ha vinto un campionato arrivando anche alle porte di una semifinale Champions.
Che il Napoli primo in classifica da fastidio i napoletani lo sanno già, è stato un po’ come scoprire l’acqua calda. Basta chiedere al Napoli di Altafini e Sivori. A quello di Improta e Juliano, al Napoli di Maradona. Al Napoli di Vinicio o di Mazzarri, ancor di più al Napoli dei 91 punti di Sarri.
Non è certamente colpa dei ‘nemici’ del Napoli o di Marotta se un portiere in una partita tocca più palloni di un centravanti. Non è certamente colpa del cosiddetto ‘fuoco amico’ o degli arbitri se un centravanti è quasi sempre costretto a giocare spalle alla porta.
Così come è giusto godersi la meritata gratitudine per lo Scudetto vinto, allo stesso modo bisogna accettare le critiche quando qualcosa non funziona…ancor di più se oltre una bella prestazione viene a mancare anche il risultato.
Non sempre le critiche hanno lo scopo di destabilizzare o di colpire una persona. C’è chi le fa a fin di bene, soprattutto per aiutare a fare TUTTI INSIEME uno step successivo di crescita.
Un genitore se sgrida un proprio figlio lo fa per troppo amore, per aiutarlo a migliorarsi, a non commettere due volte lo stesso errore. Di sicuro non per il suo male o perché ha intenzione di cacciarlo di casa…anzi, dopo si vorranno ancor più bene…
Il cammino in Champions è diventato più complicato, non c’è dubbio, ma non è compromesso: basta non considerare questa meravigliosa competizione un fastidio.
Buon Forza Napoli a tutti!






