Supercoppa in Arabia: non piace a nessuno, ma l’Italia prende tre piccioni con una fava

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I gruppi organizzati (ma anche tutti i veri tifosi) delle quattro squadre impegnate in Arabia per la Supercoppa Italiana, hanno manifestano il loro malcontento per una competizione nazionale che si gioca a oltre 5 mila km lontano dall’Italia.

Una Supercoppa Italiana diventata privilegio per quei pochi che possono andare allo stadio perché hanno soldi in tasca e tempo da sottrarre al proprio lavoro. Gli altri devono accontentarsi di vederla in TV.

FIGC e Lega di Serie A hanno preferito giocare questa competizione lontano dall’Italia cambiando anche il format, seguendo l’esempio della Liga spagnola.

Bisogna però anche mettersi nei panni di una Federazione e di una Lega salvabrand che, giocando la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, prendono non due ma ben tre piccioni con una fava:

  1. incassano bei soldi dagli arabi;
  2. hanno venduto i diritti Tv a un prezzo più alto per l’audience televisivo destinato ad essere il più alto delle tre serate in cui si giocano le tre gare (2 semifinali e la finale);
  3. nessun costo per la gestione dell’ordine pubblico.