Il Napoli nel primo tempo paga le tossine di Champions, non scende in campo e concede al Genoa 45 minuti di gloria.
Nella ripresa Gilmour con le sue verticalizzazioni e cambi di gioco, Spinazzola con la sua corsa e la sua determinazione, De Bruyne con la sua classe cristallina del campione vero, riportano sul terreno di gioco i compagni cambiando la partita, Anguissa e il caterpillar assatanato Hojlund ribaltano il risultato e il Napoli rimette a posto la classifica.
Conte ha iniziato la gara con il 4-3-3, una scelta figlia della fase sperimentale che il tecnico leccese sta seguendo per trovare varianti tattiche e per continuare il processo di coinvolgimento di tutta la rosa. In pratica una fase di semina (iniziata ad agosto) con la speranza di avere un soddisfacente raccolto (tra fine dicembre e maggio) quando le competizioni entrano nel vivo.
Torni con i piedi per terra chi si illude che Conte abbia scelto il 4-3-3 per assecondare i desideri della piazza…vuol dire che non conosce affatto Conte.
Della gara con il Genoa è piaciuta la compattezza del gruppo e quella voglia di ribaltare il risultato per affrontare a tutti i costi la seconda sosta per le nazionali da prima delle classe. Certo, a pari punti con la Roma ma comunque davanti a Milan, Inter e Juventus…e non è poco…
Peccato per gli ennesimi infortuni muscolari: iniziano ad essere troppi e staff medico e staff tecnico sono chiamati a trovare il rimedio giusto per non compromettere il raccolto a cavallo tra la fine del 2025 e i primi cinque mesi del 2026.
Le perplessità nate dopo la gara con il Genoa sono dovute a quella sensazione che la condizione atletica non sia ancora ottimale (ma forse in questo momento della stagione meglio così) e che lo spettacolo al Maradona arrivi soprattutto dalle giocate dei singoli e ancora troppo poco da principi di gioco che stentano a decollare. Ma c’è tempo, competenza e voglia per migliorare.
Per il momento va bene così, Napoli fa bene a godersi la classifica. Poi se son rose fioriranno!
Buon Forza Napoli a tutti!