Esordio casalingo in campionato con vittoria per il Napoli. Battuto 4-0 il neopromosso Monza.
Cosa è piaciuto.
Diverte la squadra spensierata che sviluppa manovre veloci e improvvise verticalizzazioni, camaleontica nel passare senza difficoltà dal 4-3-3 al 4-2-3-1 nel finale malgrado i cambi effettuati. .
Il pressing alto e asfissiante.
Attacco che aumenta la sua pericolosità e concretezza con il passare delle partite, mentre la difesa non lascia nulla allo spettacolo ma pensa alla concretezza per tenere palla e avversari quanto più lontano possibile dalla propria area. Difesa alta pronta e concentrata per scappare all’indietro.

Il ‘minaccioso’ schieramento sul calcio d’inizio.

La scelta di mettere i piccoletti ma veloci Lozano e Lobotka a difesa della propria metà campo sui calcio d’angolo a favore.
Kvaratskhelia sta confermando anche in Serie A le sue ottime qualità di tecnica individuale.
Osimhen inizia ad essere il cecchino che giustifica il forte investimento fatto dal club e contro il Monza ha iniziato a fare anche i movimenti da attaccante da 4-3-3 che prima gli mancavano.
Sia Osimhen e Kvaratskhelia possono ancora migliorare e questa forse è la cosa più incoraggiante per Spalletti.
Ma la cosa più bella è la ritrovata simbiosi tra il pubblico del Maradona e la squadra…una simbiosi che sa di anni ’80.
Cosa non è piaciuto e dove il Napoli può migliorare.
Ancora una volta, ma forse è meglio così, le mancate proteste sul rigore dubbio non concesso agli azzurri e sul gol annullato a Petagna solo grazie al VAR. Così come non pretendere dall’arbitro una maggiore protezione dei calciatori colpiti troppo spesso in maniera violenta dagli avversari.
I numeri.
- Tempo di gioco: 99’13” – Effettivo: 50’41”;
- Possesso palla Napoli: 54% (27’22” minuti) – Nella metà campo avversaria: 41% (11’06” minuiti);
- Tiri: Napoli 22 – Monza: 4
- Tiri nello specchio della porta gol compresi: Napoli 5 – Monza 1;
- Falli contro fischiati: Napoli 11 – Monza 13;
- Corner: Napoli 10 – Verona 4.
 
		 
			





