Ancora una sconfitta al Maradona. Né rabbia né delusione, ma un senso di vuoto riempito da tanti perché

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Inutile nascondersi: dopo la sconfitta con la Fiorentina non si riesce neanche più a provare un senso di rabbia o di delusione (cosa positiva?).

Ma si avverte solo un senso di vuoto lasciato da una sconfitta che rischia di far svanire ancora una volta uno scudetto proprio quando a Napoli si iniziava a sentirne l’odore.

Per giunta uno scudetto che rischia di svanire proprio su quel prato che porta il nome di chi lo scudetto a Napoli lo ha vinto: Maradona.

Di sconfitte al Maradona tra campionato e coppe se ne contano addirittura 8 su 28 gare fin qui giocate (28,57%):

  • 1 che è costata al Napoli l’eliminazione in Coppa Italia proprio con la Fiorentina;
  • 2 in Europa League: una con i modesti russi dello Spartak Mosca che ha portato poi il Napoli all’altra perdonabile sconfitta con il Barcellona;
  • 5, si proprio cinque, in campionato con Atalanta, Spezia, Empoli, Milan e ancora con la Fiorentina.

Il senso di vuoto è riempito però dal perché questo Napoli da scudetto in trasferta, in casa diventa una squadretta da Conference League.

Con lo stadio vuoto si giustificava il tutto per l’assenza del dodicesimo uomo in campo. Ora che il Maradona trabocca di entusiasmo e sostegno c’è invece chi dice che metta troppa pressione ad alcuni calciatori.

Allora come deve essere il Maradona? Pieno o vuoto? Forse neanche Spalletti lo sa, o forse lo sa ma non lo può dire.

Però magari il fin qui bravo Spalletti potrebbe dire, almeno a se stesso, il perché non si punti di più sul fiuto del gol e la spinta del campione di Mertens anche per far sentire meno solo Osimhen.

Però il fin qui bravo Spalletti potrebbe dire, almeno a se stesso, il perché si è deciso di sacrificare il più che affidabile Juan Jesus per far posto a Rrahmani colpito da influenza pochissimi giorni prima della gara.

Così come il fin qui bravo Spalletti potrebbe dire, almeno a se stesso, il perché a uno in forma come Elmas sono stati concessi appena 15 minuti (recupero compreso) alla luce dell’attuale rendimento degli esterni e del cosiddetto sotto-punta (ma più sottotono in questa stagione) Zielinski.

Ma ora il Napoli non deve assolutamente mollare, perché il sogno non è svanito del tutto. Magari alla fine di questo campionato quel senso di vuoto potrebbe essere riempito proprio dal trionfo che non ti aspetti e che al momento resta solo un sogno. Magari…

Buon Forza Napoli a tutti!