Il Napoli pareggia a Bologna contro la squadra, con la Roma, in questo momento più in forma del campionato.
Un pareggio che permette al Napoli di restare a -3 punti dalla capolista Inter, dopo un turno che sulla carta si annunciava più che favorevole ai nerazzurri. In pratica, leggendo solo e soltanto il risultato, la 31° giornata di campionato alla fine è stata favorevole al Napoli.
Soprattutto se si guarda il calendario delle ultime sette giornate delle due contendenti che sulla carta, SOTTOLINEIAMO SULLA CARTA, sembrerebbe sorridere al Napoli.

La cosa che invece mette ansia a una piazza che sogna un inatteso ma possibile Scudetto, è l’ormai certificata prestazione del Napoli a due facce. Gran parte del primo tempo giocato da autorevole candidata allo Scudetto, il resto della partita caratterizzato da un crollo della prestazione.
Crollo mentale dovuto alla paura di vincere e/o di sbagliare oppure un crollo fisico che metterebbe in discussione la preparazione atletica del Napoli? Ovviamente inutile cimentarsi in risposte e spiegazioni che solo e soltanto lo staff tecnico e quello medico del club possono dare.
Una cosa è certa: l’alibi del mercato di gennaio a due mesi dalla cessione di Kvaratskhelia sostituito da Okafor, non può più reggere. La squadra senza Kvara riesce a giocare bene per gran parte dei primi tempi. Allora perché mai l’assenza del georgiano dovrebbe essere l’unico motivo del crollo nei restanti minuti di una partita?
Poi c’è il discorso delle sostituzioni spesso tardive e che non portano i benefici sperati, anche per i pochi minuti che hanno a disposizione i panchinari per poter incidere su una gara.
In tanti si chiedono quanto possa essere utile alla squadra tenere in campo per tanto tempo Politano, anche quando mostra di essere stremato per il notevole lavoro a tutta fascia. Così come è lecita l’osservazione del perché non cambiare prima del 75′ un impalpabile Neres in notevoli difficoltà con il bolognese Holm.
Con i cinque cambi a disposizione, che non sempre vengono fatti da Conte, è mai possibile che Raspadori, il ‘mistero’ Okafor e Ngonge non possano dare un contributo di freschezza fisica e tecnica, negli ultimi 20-30 minuti, maggiore di due giocatori stanchi o NON nella loro giornata migliore?
Ovviamente Conte e il suo staff fanno le scelte migliori in base a quanto vedono durante la settimana negli allenamenti a Castel Volturno. Bisogna per forza fidarsi.
L’obiettivo del Napoli era tornare in Champions e, salvo improbabili catastrofi calcistiche, lo ha raggiunto con largo anticipo. Sotto questo punto di vista il Napoli ha fatto, almeno per i risultati ottenuti, un ottimo campionato.
Però anche se non era obbligato a vincere il campionato, a sette giornate dalla fine e a -3 dalla capolista ha il dovere di provarci fino alla fine…“Sin prisa ma sin pausa”.
Il rischio è quello di vivere un’estate con il grande rammarico per una eventuale occasione persa, soprattutto con la facile previsione che l’anno prossimo torneranno a lottare per lo Scudetto anche il Milan e la Juventus…
… se è difficile punto a punto spuntarla contro una sola squadra del nord figuriamoci contro tre…
…a buon intenditor…
Buon Forza Napoli a tutti!