De Laurentiis: “Se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità”

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa.

Sulla posizione di Rudi Garcia.

“Dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto di tutto. Nella vita si possono avere dubbi e fare valutazioni del proprio operato. Se è stato commesso qualche errore me ne prendo la responsabilità perché le scelte in estate sono state fatte da me con la collaborazione dei nuovi sostituti di Giuntoli. Ma da qui a dire di cambiare l’allenatore… Parliamoci chiaro: non è che tutti gli allenatori vogliono rischiare di venire in un posto dove c’è il paragone con Spalletti, che ha vinto con 16 punti di vantaggio. Chi glielo fa fare? Io gli dico: non sapete cosa vi perdete a non venire a vivere a Napoli, l’energia che c’è qui non si trova altrove.

Mio momento no con l’allenatore? In quel momento mi guardavo allo specchio e mi chiedevo cosa c’è che non funziona e che ha portato a fare tutti questi errori? Io mi sono interrogato e mi sono affrettato a tranquillizzarlo.

Ho parlato con i calciatori singolarmente, perché parlando faccia a faccia una persona si apre.

Non li ho multati per i gesti fatti verso l’allenatore ma li ho invitati a non farli più perché la prossima volta scatterà la multa che comprenderà anche quella non fatta in passato”.

Sul caso scommesse.

“Esiste una centrale ad Hong Kong che fattura più di 50 miliardi di dollari l’anno. Non parlo di ludopatia, di vizi, di troppi soldi che girano, di persone poco mature: per quel che mi riguarda sono sempre stato molto attento ad assumere calciatori la cui realtà familiare e provenienza geografica mi assicurassero una certa tranquillità psicologica e una certa tutela. Tengo molto alla cultura del lecito, il Napoli fa anche un’azione di ‘sorveglianza’ su atleti che credo siano ragazzi per bene e che hanno famiglie a posto. Poi è chiaro che gestire una ricchezza improvvisa è un problema, non tutti sanno farlo. Se una persona non ha altri interessi, poi può essere abbagliato da altro”.

Su Antonio Conte.

“Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta, come successo con Sarri e Spalletti. Antonio Conte? Non voglio domande al riguardo, sarebbe un’azione di disturbo. E’ solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di portare avanti l’organizzazione tecnica del Napoli e che mi infastidisce (frase detta con un tono deciso e marcato n.d.r.)“.

De Laurentiis su Giuntoli.

“Giuntoli da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus? E io gli dicevo: cos’è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve? Qui abbiamo sempre considerato la Juve nemica sportiva numero uno. Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro, e lui ce l’aveva. 

Il colpo Kvara? Non è suo, è stata una segnalazione a mio figlio Edoardo che poi è arrivata a Giuntoli. Lui qui ha indovinato tanti giocatori e ne ha sbagliati altrettanti, così va nella vita: è un ottimo professionista che è andato alla Juve con mia grande sorpresa”.

De Laurentiis su Osimhen.

“Se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano le cose cambiano, la cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c’è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all’ultimo.

Infortunio? Dal 2013 a oggi abbiamo incassato circa 4 milioni di euro di rimborsi come partecipazione dei nostri giocatori alle partite delle nazionali, pur avendo sempre più di 10 giocatori convocati. Questo non va bene. Dovrebbe essere lasciata la scelta al club di poter mandare o meno in nazionale un giocatore convocato, la possibilità di dire no se si tratta di un’amichevole, per esempio. Se io ho pagato un giocatore 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo per giorno di tutto il periodo in cui starà fuori”.

Sul momento del Napoli.

“C’è un’altra cosa che mi disturba dei media dopo la mia presenza a Castel Volturno: De Laurentiis è onnipresente. Ma io faccio l’imprenditore che ci mette i propri soldi e quindi devo essere sempre presente.

In questo periodo ho avuto tanti impegni, ora sono tornato e mi sono riavvicinato alla squadra per darle serenità. È una mia colpa non essere stato sufficientemente vicino alla squadra a inizio stagione, ma avevo altre incombenze. Una volta risolte, mi sono dedicato al Napoli e sarà così per tutto il resto del campionato anche per dare serenità alla squadra. L’anno scorso abbiamo vinto con 16 punti sulla seconda ma chi l’ha detto che ci dovremmo ripetere, tra l’altro con un altro allenatore? Lo speriamo, ma tutto ciò non è scritto da nessuna parte anche se nulla è ancora perduto. Noi siamo il Napoli, ci siamo qualificati in Europa per 15 anni di fila, non è che ogni volta un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto ma dobbiamo con serenità poter decidere e senza errori dettati dalla fretta”.

Chiusura con le proposte per salvare il calcio.

Sono due i problemi che danneggiano il calcio: la pirateria e i procuratori.

Perché non permettere di fare un contratto di 8 anni a un calciatore in modo che dopo due anni un procuratore non mi viene a rompere le scatole? Perché non dare la procura alle società?

Cambierebbe un mondo, perché le società sono indebitate oltremisura al punto di non potersi iscrivere al campionato e non possono essere escluse perché altrimenti con chi si giocherebbe?

Il problema è che i controlli si fanno con un occhio aperto e l’altro chiuso”.

Il giorno dopo la SSC Napoli ha emesso un comunicato per chiarire un aspetto sul rapporto tra De Laurentiis e Victor Osimhen.