L’allenatore del Napoli Rudi Garcia ha rilasciato una lunga intervista a DAZN.
Questi i passaggi più interessanti della sua intervista.
“Io ho vinto il campionato al Lille, 52 anni dopo, la Coppa di Francia l’anno seguente, che mancava da 55 anni, era una vita che non vincevano ed è stato molto bello vincere lì e sono rimasto dopo aver vinto. Confermarsi è sempre più difficile.
Una qualità dei miei giocatori è lo spirito collettivo. Sono bravi nel gioco di prima. Stiamo coltivando questa caratteristica, giocando di prima se arriva l’avversario la palla è già andata via. Si può sempre migliorare, il mio compito è non farli addormentare, fargli aprire ancora di più l’orizzonte perché non c’è solo un modo di fare e ho parlato anche di una squadra più camaleontica.
Se un sistema di gioco funziona non c’è motivo di cambiare, ma ci sarà un giorno… perché mica puoi vincere tutte le partite, anche l’anno scorso mica l’hanno vinte tutte. Quando arrivi in un ambiente vincente, ogni volta che provi a migliorare qualcosa ti fanno vedere il cartellino e ti dicono che l’anno scorso funzionava. Ma se volete che funzioni ancora serve uno step in più e portare nuove cose. Per un gruppo è importante avere nuove, altrimenti ti annoi.
Raspadori può fare la mezzala, l’esterno, il trequartista, anche la punta come ad Amsterdam, lo fece in modo importante. Dobbiamo avere la capacità di avere anche due punte, quando hai il Cholito sei armato. Victor è un trascinatore pazzesco, appena metti una competizione sul campo vuole vincere, porta la sua squadra, un po’ come Cristiano chiama la squadra, fa la foto-ricordo, mi piace tanto, è tra i migliori centravanti al mondo, difende e pressa come un matto. Bellissimo. La qualità del gruppo è questa, non solo un gioco di qualità, ma lavorano.
Kvaratskhelia può migliorare ancora tanto. Con la palla tra i piedi, ha un genio nei piedi… quando dribbla è bello da vedere. Di Lorenzo è un uomo di grande qualità, pensa agli altri, è già un capitano per questo, poi è un leader, un esempio, e poi un gran bel giocatore non ho avuto nessun dubbio sul fatto che il mio capitano sarà lui.
De Laurentiis? A parlare con i presidenti vado con la mia personalità, le mie idee, ho la mia idea del calcio e se c’è sintonia, e sembra esserci stata, si va avanti. Il presidente ha poi la sua squadra, c’erano Chiavelli, Micheli, sanno tutto di te, se ti fanno venire sono interessati a quello che puoi portare.
Il Napoli prima di tutto deve giocare la Champions anche l’anno prossimo, poi vediamo se quarto, terzo, secondo o primo. Poi in Champions serve una rosa forte, io ho fatto belle campagne Champions, anche la semifinale a Lione. I giocatori sono fissi sulla Champions e devi dirgli che il pane quotidiano è il campionato. La Champions la fai tramite il campionato e dovremo essere bravi sulle due competizione e la rosa serve per avere due scelte.
Spalletti? Gli ho lasciato il posto a Roma, lui me l’ha lasciato qui, ho grande rispetto, ha fatto grandi cose qui.
Maradona? Tanta roba. Mi dimenticai di chiedergli una foto. Fa parte della storia del calcio”.