Il protocollo VAR da rivedere, la confusione su falli di mano e ‘pestoni’: ma la classe arbitrale è davvero preparata?

0
291




In Serie A troppi errori arbitrali EVITABILI CON L’AIUTO DELLA TECNOLOGIA, hanno indirizzato i risultati di tante partite.

Di sicuro il protocollo VAR e la confusione che il regolamento crea sui falli di mano e lo step on foot (volgarmente detto pestone), di certo non aiutano una classe arbitrale che sembra più presuntuosa che tecnicamente adeguata al calcio moderno (vero Pairetto?).

Il protocollo da rivedere (al più presto).

Il protocollo inizia già in modo sbagliato: il VAR può intervenire solo in caso di chiaro ed evidente errore dell’arbitro in campo. Ma se un arbitro non vede o giudica in modo errato una DETERMINANTE, ai fini del risultato, situazione di gioco non è già un chiaro ed evidente errore?

Non a caso il primo gol dell’Inter alla Fiorentina, segnato su un calcio d’angolo che non andava assegnato ai nerazzurri, ha evidenziato ancora una volta le lacune del protocollo.

Infatti il protocollo in vigore non consente al VAR di intervenire sull’assegnazione di una rimessa in gioco e neanche dopo che il gioco è ripreso con calcio d’angolo o rimessa laterale anche se è stata assegnata alla squadra sbagliata. Poco importa se quella rimessa in gioco, frutto di un chiaro ed evidente errore non revisionabile per protocollo, ha portato poi alla segnatura di una rete che ha cambiato il risultato della gara.

Di sicuro VAR e arbitro in campo sono in continuo contatto/confronto, come ampiamente dimostrato in diverse trasmissioni televisive, e allora perché non evitare certe situazioni che alimentano antipatici e pericolosi retropensieri?

La diversa valutazione degli step on foot.

Ma la cosa che più spiazza i tifosi è la mancanza di uniformità nel valutare uno stesso fallo. Lo ‘step on foot’ è il più classico degli esempi.

Il ‘pestone’ è un fallo di contatto, quindi oggettivamente o c’è o non c’è. Invece, affidata alla soggettiva percezione dell’arbitro circa l’intensità del contatto, genera quella confusione che anche in questo caso alimenta antipatici e pericolosi retropensieri.

Nulla contro la Roma, ma i giallorossi nelle ultime due giornate sono stati involontari protagonisti di un classico esempio della diversa valutazione di step on foot. Rigore contro non assegnato con il Napoli, rigore a favore dato con il Venezia. In entrambe le partite il risultato finale è stato condizionato dall’opposta valutazione di uno stesso fallo.

Una cosa è certa: sul piede di un calciatore i tacchetti di un avversario in corsa fanno male, qualunque sia la parte del piede colpita.

La confusione sui falli di mano.

Il regolamento sul fallo di mano di certo non è un valido aiuto per gli arbitri.

La Regola 12 del regolamento del gioco del calcio attualmente in vigore considera punibile un fallo di mano se:

  • le mani o braccia vanno verso il pallone (Es. il fallo di mani di Gatti e rigore non dato al Como);
  • quando il tocco avviene con le mani o braccia posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Oppure la loro posizione non è conseguenza del movimento del corpo, per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento.

Il secondo punto è un sentiero che porta ad una vera e propria giungla arbitrale. Soprattutto se si guarda la parte inferiore dell’immagine successiva, estratta dal regolamento in vigore. Secondo l’immagine è addirittura punibile il tocco di mano/braccia che avviene in quella che in realtà è una posizione fin troppo naturale.

Confusione alimentata ancor di più quando un calciatore salta per colpire la palla di testa. Nessun calciatore salta con le braccia lungo o dietro il corpo. Invece le allarga per darsi più slancio e, quindi, in questi casi le braccia aperte sarebbero in posizione naturale. Invece un eventuale tocco in circostanze del genere è spesso ma non sempre punito. Allora perché continuare a creare confusione parlando di posizione naturale di mani/braccia che a volte si punisce e altre volte no? Non sarebbe meglio aiutare gli arbitri regolamentando la punibilità del fallo ogni volta che mani/braccia vengono a contatto con il pallone staccate dal corpo? Anche perché la parte inferiore dell’immagine, come evidenziato in precedenza, indicherebbe proprio questo.

Altro aspetto regolamentare da CHIARIRE sul fallo di mano, riguarda un gol segnato IMMEDIATAMENTE dopo un tocco di mano di un attaccante. Ma cosa si intende per IMMEDIATAMENTE DOPO? Dopo un determinato numero di tocchi del pallone di uno o più calciatori, dopo un certo lasso di tempo o cos’altro?

Malafede o incapacità degli arbitri?

Credere alla malafede significherebbe non seguire più il calcio e dedicarsi ad altri sport.

Meglio invitare AIA (Associazione Italiana Arbitri) e FIGC a porsi delle domande.

Sicuri che gli arbitri attualmente in organico abbiano ricevuto un’adeguata preparazione?

La credibilità del mondo arbitrale è minata o meno dalla nomina a specialisti VAR di ex arbitri spesso contestati come ad esempio Mazzoleni e Valeri, oppure dismessi dalla stessa AIA per motivi tecnici come ad esempio Meraviglia?

Una cosa è certa: la credibilità della classe arbitrale va rilanciata, anche con l’aiuto di una modifica al protocollo VAR e alla stesura di un regolamento più chiaro, più oggettivo e meno soggettivo.