Vigilia di Torino-Napoli: la conferenza stampa di Vanoli in tre punti

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L’allenatore del Torino Paolo Vanoli in conferenza stampa ha presentato la sfida di campionato contro il Napoli in programma allo stadio Olimpico Grande Torino domenica 1 dicembre alle ore 15:00.

Questi i passaggi più interessanti delle sue dichiarazioni.

“In questa settimana abbiamo lavorato bene. Abbiamo recuperato Sanabria che ha avuto un piccolo fastidio. Mancherà solo Ilic. Dopo Monza i ragazzi erano arrabbiati e delusi ma è dai momenti difficile possiamo imparare tanto. Tutti i giocatori della rosa sono pronti e devono esserlo, altrimenti punterei su 12 giocatori e basta. Da inizio anno ho dimostrato di credere nel gruppo, di rispettare chi ha una carriera importante ma non guardo in faccia all’età. Vojvoda? farà il braccetto dal lato di Kvara”.

“Domani sarà difficile, ma non impossibile. Il Napoli è costruito da un fuoriclasse che è il suo allenatore. Ha una rosa vincente con giocatori con mentalità vincente come Lukaku. Sarà una pretendente alla lotta scudetto ma non è in vantaggio rispetto all’Inter. E’ difficile trovare punti deboli. Loro corrono più di tutti, dovremo essere pari loro e noi abbiamo più corsa ad alta intensità. Conte ha fatto vedere qualcosa di diverso non solo interpretando il 4-3-3, ma all’interno della gara ha sperimentato anche un 4-2-2-2 che per caratteristiche e forza fisica del Napoli è un sistema che riesce a sfruttare. Quando trovi squadre di questo spessore non puoi pensare di essere sempre nella loro metà campo. Dovremo capire i momenti, difendendo con le unghie e con personalità. Dobbiamo essere umili ma dobbiamo fare la nostra gara e credere in ciò che facciamo per provare a colpirli”.

“Le parole di Cairo sulla cessione del club? Sono state parole di buonsenso e responsabilità. Il gruppo squadra sta pensando solo a uscire da questo momento. Le cose extra-calcio mi scivolano addosso. Dobbiamo prenderci responsabilità insieme, come squadra e club, e rispettare i tifosi. Dobbiamo conquistare la nostra gente, ma non mi sembra giusto chiudersi in una bolla”.