Dopo le parole di De Laurentiis. Il Napoli per tornare in Champions ha due strade: una si chiama Spalletti

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Quella di ieri del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis per i più superficiali è sembrata una conferenza stampa come tante altre.

Invece analizzando con la dovuta attenzione le sue parole non è proprio così, anzi addensano preoccupanti nuvole grigie sul futuro del Napoli.

Inutile girarci intorno De Laurentiis, non avendo grandi gruppi alle spalle in grado di ricapitalizzare il club, per far quadrare i conti è costretto a tagliare i costi se ‘corrono più veloci’ del fatturato.

Quando si parla di abbattimento dei costi degli ingaggi vuol dire che l’unica strada percorribile è la cessione dei migliori calciatori in rosa, perché nel calcio l’equazione è che più un calciatore è bravo più è pagato.

Allora come può il Napoli restare l’antagonista di Juventus, Inter, Milan e Atalanta, e continuare a sognare di misurarsi alla pari come fatto in passato con PSG, Liverpool, Chelsea, Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Manchester City?

Assodato che per il momento il settore giovanile non è una priorità e che di stadio e altre strutture non se ne parla proprio sono solo due le strade percorribili.

La prima è che Spalletti, malgrado una rosa sulla carta inferiore a quella delle big, con il suo gioco possa fare lo stesso percorso del Napoli di Sarri o dell’Atalanta di Gasperini.

La seconda, visto che De Laurentiis è uomo di cinema, è che il Napoli faccia un ‘Ritorno al futuro’ tornando a fare ciò che ha fatto (BENISSIMO) con Marino, Bigon e Benitez. Vale a dire essere in grado di ‘scovare’ ad esempio i nuovi Hamsik, Lavezzi, Cavani, Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Albiol, Callejon pagando poco il loro cartellino e il loro ingaggio.

Volendo sdrammatizzare ci sarebbe anche una terza strada: ingaggiare la fata di Pinocchio in grado di trasformare un burattino di legno in un bambino vero… e nel calcio le favole a volte si avverano.

Buon Forza Napoli a tutti!