Le dimissioni di Mancini un mistero tutto italiano

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Sotto l’attuale gestione della FIGC succede quel che nessuno si aspetta: il CT Mancini, un giorno all’improvviso, presenta le dimissioni.

Solo Gravina e Mancini sanno la vera motivazione che ha portato alle dimissioni del CT, perché loro in privato si saranno sicuramente parlati…e a questo punto è lecito immaginare non solo parlati.

Chi non conosce i retroscena deve solo attenersi alla cronaca dei fatti e, magari, fare solo ipotesi più o meno attendibili o più o meno fantasiose.

Un possibile ingaggio faraonico offerto a Mancini dal calcio arabo? La possibile ‘juventinizzazione’ della Nazionale post-patteggiamento? La necessità di liberare la Juventus dall’alto ingaggio di Allegri?

Magari un giorno (forse) si saprà la verità.

Di sicuro non c’entra nulla la fiducia riposta in Mancini confermata a viva voce da Gravina anche dopo il fallimento mondiale, visto che il CT ha deciso di continuare lo stesso a guidare la Nazionale seppur sfiduciato dai tifosi italiani malgrado il trionfo agli Europei.

Ora è partito il toto-CT, un gioco che piace tanto a tifosi e addetti ai lavori. Si fanno i nomi di Conte, De Rossi, Fabio Cannavaro, Gattuso, Spalletti…

Su Spalletti ‘pende’ quella clausola/penale milionaria da pagare al Napoli e che si spera non diventi un boomerang per De Laurentiis. Il presidente del Napoli deve scegliere se rinunciare a quei soldi oppure incassarli rischiando di inasprire i rapporti con la FIGC e ‘armare’ i cannoni spesso razzisti dei media nazionali.

Di sicuro allenare una Nazionale è più un compito da selezionatore, tipo Allegri o Conte, che da allenatore di campo come Spalletti.

Ma anche per questo inatteso aspetto della vicenda il tempo svelerà l’arcano.