Per non dimenticare. Non è una coppetta ma non colma il vuoto dello scudetto ‘scippato’

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Il Napoli alla sua decima finale di Coppa Italia conquista il trofeo per la sesta volta, la terza nell’era De Laurentiis. 

Il Napoli di De Laurentiis ha vinto così (per il momento) ben quattro trofei in quasi sedici anni dei quali due passati in Serie C e uno in Serie B non certo per demeriti dell’attuale proprietà.

Ma la gioia per una coppa vinta con pieno merito, Buffon migliore in campo vorrà pur dir qualcosa, non deve assolutamente far dimenticare il maltolto al Napoli di De Laurentiis di certo non per meriti dell’avversario in campo.

Come dimenticare gli arbitraggi pro-Juventus nel 2018 di Calvarese, Guida, Orsato nel derby, Banti, Mazzoleni, Pasqua, Orsato con l’Inter? Arbitraggi speriamo solo infelici che hanno privato il Napoli e i napoletani di festeggiare un meritato terzo scudetto della storia azzurra, il primo (altrettanto meritato) dell’era De Laurentiis.

Come dimenticare l’arbitraggio di Mazzoleni che a Pechino nel 2012 ha consegnato la Supercoppa Italiana alla Juventus togliendola al Napoli?

Sarà un caso ma quando gli arbitraggi sono stati all’altezza della terza industria del Paese, il Napoli ha avuto la meglio sulla Juventus quattro volte su se sei: Supercoppa Italiana 1990, Coppa Italia 2012, Supercoppa Italiana 2014, Coppa Italia 2020.

Sarà un caso ma le altre due volte che l’ha spuntata la Juventus, come detto la Supercoppa del 2012 e lo scudetto del 2018, sono state vittorie senza gloria con tanto di ringraziamenti a chi ha ‘svuotato’ la bacheca del Napoli.

Vincere la Coppa Italia, che è opportuno ricordarlo è un trofeo e non una coppetta, regala una gioia enorme. Ma la terza industria del Paese ha l’obbligo di mettere il Napoli, e qualunque altra squadra, in condizione di poter lottare per lo scudetto: magari anche perderlo, ma sul campo e per demeriti propri o per meriti dell’avversario.