L’amichevole con l’Espanyol ha scritto la parola fine sul doppio ritiro del Napoli.
Non è facile fare un bilancio di questo (quasi) mese di lavoro.
Spalletti più che una squadra ha allenato un ‘cantiere’ tra calciatori dal futuro ancora incerto (Meret, Contini, Zanoli, Fabiàn, Zielinski, Elmas, Petagna, Zerbin, Gaetano e Ounas) e la speranza di nuovi arrivi che vadano a colmare i vuoti lasciati dai giocatori FONDAMENTALI che hanno già lasciato il Napoli (Ospina, Koulibaly, Insigne e Mertens su tutti).
La sensazione è che nella gara di ieri la squadra ha sofferto i carichi di lavoro accumulati tra Dimaro e Castel di Sangro. Facile immaginare che a Verona la condizione atletica sarà migliore, spinta anche dalla motivazione che i tre punti in palio sanno dare.
Una conferma arrivata dalla gara con l’Espanyol, malgrado un primo segnale di crescita di Osimhen, è che il Napoli ha ancora enormi difficoltà nel rendersi pericoloso in zona gol. Lo avevamo anticipato già dopo l’amichevole con il Perugia a Dimaro e fa piacere che oggi anche i più incalliti ottimisti se ne siano resi conto. Più che capire quale sarà il modulo del futuro (4-3-3 provato in ritiro o 4-2-3-1 con l’arrivo di un eventuale trequartista?) è questo forse il campanello d’allarme che agita di più i pensieri dei tifosi. Soprattutto se si considera il trend (negativo) del finale della scorsa stagione. Ma non è detto che a Verona, con il miglioramento della condizione fisica e con la ‘rabbia’ agonistica legata ai tre punti in palio, anche questo aspetto non possa migliorare in maniera esponenziale.
La difesa chiude il ritiro tra alti e bassi, alternando interventi pregevoli a distrazioni che nello scorso campionato sono costati diversi punti. Ovviamente c’è anche da considerare la ‘querelle’ Meret e le momentanee (prevedibili) difficoltà di Ostigard e Kim nel dialogare nella la stessa lingua dei compagni di reparto. Magari non subito a Verona ma alla distanza questo piccolo dettaglio non sarà più un problema.
I segnali positivi arrivano dal pressing per la riconquista della palla e la manovra soddisfacente fino a trequarti campo prima di essere vanificata dalla rifinitura in zona gol. Cose positive che invece vedremo sicuramente anche a Verona.
Due giorni di riposo per smaltire le ruggini dei ritiri; una settimana di allenamenti a Castel Volturno con un obiettivo ben preciso da centrare; il calciomercato che potrebbe delineare in maniera definitiva la rosa della squadra.
Tre aspetti che a Verona faranno vedere un Napoli diverso da quello visto in ritiro. Almeno si spera.
Buon Forza Napoli a tutti!