Il Napoli al Maradona supera solo ai rigori il Modena nei 32esimi di Coppa Italia. In questo momento della stagione la qualificazione era la cosa più importante per non sgonfiare l’entusiasmo ritornato in città con l’arrivo di Conte.
Meret è stato decisivo per il passaggio del turno. I suoi estimatori sperano che i due rigori parati facciano finalmente scattare quel click per fare del friulano un portiere completo per una squadra ambiziosa. Gli altri tifosi lo sperano ormai da sei anni…
Una partita dominata dal Napoli per possesso palla e conclusioni verso la porta, ma sono statistiche che non fanno risultato se non si butta la palla dentro…e per buttare la palla dentro serve soprattutto un centravanti di livello proporzionato alle ambizioni della società.
L’alibi ‘onesto’.
L’intensa preparazione a Dimaro e Castel di Sangro e il gran caldo hanno probabilmente inciso non poco sulla fluidità della manovra e sulla lucidità nelle scelte finali dei calciatori.
Stesso alibi anche per il Modena? No, non è la stessa cosa. C’è una bella differenza nell’affrontare questi due fattori tra una squadra che deve attaccare (il Napoli) e una che deve solo pensare a difendersi (il Modena).
Le tre cose da salvare.
L’impegno e la voglia di vincere della squadra. Sono le basi da cui partire appena verrà metabolizzata la preparazione precampionato e verrà innalzata la qualità della rosa (non basta solo correre, serve anche qualità nella finalizzazione). L’abbraccio finale dopo la parata di Meret è un segnale inequivocabile che Conte ha di sicuro ricreato un gruppo.
Kvara è al momento l’unico vero fuoriclasse della squadra e gli manca qualche piccolo step per diventare anche un campionissimo. Cosa aspetta la società ad accontentarlo con un meritato adeguamento dell’ingaggio?
La coppia Rrahmani-Buongiorno sembra già affiatata. Buongiorno sta dimostrando di essere un difensore degno della nazionale e con lui al fianco (e non Natan o Juan Jesus) anche Rrahmani sta ritrovando le giuste misure.
Le due cose da correggere.
Concesse troppe ripartenze al Modena, anche se è il rischio che deve correre una squadra che prova a imporre il proprio dominio. Con il Modena sono state indolori per l’errore degli attaccanti nella finalizzazione e per l’incrocio dei pali che fortunatamente si è sostituito all’incolpevole Meret. Potrebbe non andare così quando si affronteranno squadre anche di media classifica.
La seconda l’ha sottolineata anche Conte: bisogna riempire di più l’area di rigore, ma con il crescere della condizione fisica è una lacuna che forse si colmerà automaticamente.
Conte ha ‘schierato in campo’ anche la società…e alcuni signorsì
Dopo il fischio finale Conte ha giocato un’altra partita, questa volta però ha mandato in campo la società. Le sue parole nel post-partita pesano come macigni sulla lentezza del club nel chiudere le trattative di mercato sia in entrata (“Ci sono dei paletti, ma anche questioni oggettive evidenti”) che in uscita (“Abbiamo pulito un po’ di scorie ma ancora ce ne sono”).
La società non può essere sorda al ‘grido di dolore’ del tecnico, soprattutto considerando l’ottimo lavoro fin qui svolto. Non è accettabile iniziare il campionato senza il centravanti titolare, terminale della spina dorsale di una squadra. Stesso discorso per la mancanza di alternative funzionali a centrocampo.
Conte ha avuto anche un pensierino, piccante, per alcuni che più che opinionisti sono dei signorsì per convenienza personale: ““Uno si alza la mattina e in maniera non oggettiva parla del Napoli”.
Buon Forza Napoli a tutti!