Le difficoltà economiche del sistema calcio italiano che c’erano ancora prima dello scoppio della pandemia [Leggi qui] hanno aperto il dibattito su una possibile riforma di tutto il calcio italiano.
Secondo quanto svelato dall’emittente TV Sportitalia l’idea di base è quella di ridurre le squadre professionistiche dalle attuali 100 (20 in Serie A, 20 in Serie B e 60 in Serie C) a 60.
Secondo quanto anticipato dall’emittente TV la riforma dovrebbe articolarsi così:
- Serie A: resterebbe con il format a 20 squadre;
- Serie B: due gironi da 20 squadre ognuno formato dalle 20 attuali del campionato cadetto più altre 20 che salirebbero dalla Serie C in base a parametri ancora oggetto di studio;
- Serie C: non esisterebbe più;
- Serie D: potrebbe chiamarsi ‘Terza Serie’ oppure ‘Serie élite’ e sarebbe gestita dalla Lega Dilettanti potrebbe essere formata da tre gironi di 20 squadre ognuno, delle quali 40 arriverebbero dalla attuale Serie C e 20 club della attuale Serie D;
- Interregionale: nove gironi da 18 squadre ognuno
L’obiettivo è quello di dare sostenibilità al calcio italiano permettendo ai club attualmente in Serie B di beneficiare anche delle mutualità della Serie C, quindi più soldi anche per le squadre di Serie B.
Le squadre dell’attuale Serie C che verrebbero integrate nel futuro campionato di Serie D avrebbero il vantaggio di non pagare stipendi e contributi ma solo rimborsi spesa e che diventerebbero società senza scopo di lucro.
Oltre all’approvazione dei vertici del calcio serve anche quello del Governo che però potrebbe dare il via alla riforma già dalla stagione 2020-21.