Napoli: la soluzione non è la caccia al colpevole ma nelle risposte del club

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Che il post Spalletti e il post Scudetto sarebbero stati complicati era prevedibile. Però cercare colpe e colpevoli per il momento non esaltante della squadra di Garcia fa solo ‘gongolare’ gli avversari e i nemici del Napoli. Servono soluzioni.

La premessa.

Le parole di giornalisti e opinionisti, i commenti dei tifosi (loro sono importanti allo stadio durante la partita) e gli hashtag dei social, non segnano e non non fanno subire reti.

SOPRATTUTTO NON MUOVONO LA CLASSIFICA nel bene e nel male, non condizionano le scelte societarie e la serenità dello spogliatoio.

Il calciomercato: Contini, Zanoli, Cajuste, Natan.

Contini (più pronto ed esperto di Marfella) e Zanoli (più giovane e più ‘affamato’ di Bereszynski) hanno portato un miglioramento alla rosa della squadra. Stesso discorso per Cajuste che per quel poco che si è visto ha dimostrato di essere più funzionale dell’impalpabile Ndombele.

La vera incognita del mercato è sicuramente Natan.

Il difensor brasiliano è passato da oggetto misterioso a salvatore della Patria solo per la contemporanea assenza di Rrahmani e del ‘vecchietto’ Juan Jesus. Ricordiamo che Natan è stato acquistato per fare il titolare al posto di Kim, difensore di spessore mondiale.

La risposta che dovrebbe darsi la società in merito al centrale di difesa è se davvero si può puntare decisi su Natan. Se la risposta è sì, allora deve giocare come prima scelta e non come tappabuchi.

In caso contrario sarebbe giusto valutare se conviene ricorrere al bacino degli svincolati (il Napoli ha una casella libera per iscrivere un nuovo calciatore in campionato) o se attendere il mercato invernale quando sarà possibile inserire l’eventuale nuovo difensore anche nella lista Champions.

Non deprezzare i 65 milioni di euro investiti per Raspadori e Lindstrom.

Il Napoli per l’acquisto di Raspadori ha investito in totale 35 milioni di euro (5 per il prestito, 25 per il riscatto e altri 5 per il bonus qualificazione Champions). Per Lindstrom ha investito 30 milioni di euro (5 milioni il prestito + 25 per il riscatto il prossimo mese di giugno).

E’ giusto quindi che De Laurentiis si preoccupi e pretenda di valorizzare gli investimenti fatti.

Ma proprio per non deprezzare il proprio capitale umano, la prima risposta che deve darsi la Società è il perché si continua a schierare Raspadori sulla fascia dove viene coinvolto nel gioco solo quando si accentra nel ruolo di trequartista. Soprattutto perché nel ruolo di ala non si schiera Lindstrom acquistato per sostituire Lozano, malgrado nel Francoforte abbia giocato da trequartista sinistro al fianco di Gotze e alle spalle di Kolo Muani.

La posizione di Garcia.

“Dobbiamo durare tutta la stagione e non solo partire bene”. Così rispondeva Garcia durante il ritiro precampionato a chi gli chiedeva dei carichi di lavoro durante gli allenamenti.

Se la filosofia ‘atletica’ di Garcia e del suo staff è quella giusta e vincente lo sapremo solo a fine stagione. Così come è preferibile non mettere il dito nella piaga delle sostituzioni fatte in questa prima parte di stagione da Garcia. Anche perché potrebbero essere state dettate anche da valutazioni atletiche per prevenire infortuni.

Al momento l’unica certezza è che la squadra, anche se in crescita come ha dimostrato il netto dominio a Bologna, ancora manca di brillantezza nei suoi uomini migliori: da Lobotka, Mario Rui e Anguissa a Kvaratskhelia e Osimhen.

Ma la risposta che deve darsi la Società è soprattutto sul rapporto tra calciatori e tecnico che, dopo gli atteggiamenti di alcuni calciatori al momento dei cambi (Osimhen e Kvaratskelia soprattutto), non lascia intuire nulla di positivo.

La SSC Napoli.

Solo e soltanto la Società può e deve trovare le soluzioni per non compromettere in maniera irreparabile una classifica al momento ancora serena in ottica Champions. Classifica non ancora del tutto compromessa per un possibile quanto difficile bis tricolore.

Buon Forza Napoli a tutti!