Dopo l’Atalanta il Napoli batte anche la Juventus, settima vittoria consecutiva e +16 sul quinto posto della stessa Juventus (forse anche di una tra Bologna e Milan che si sfidano nel recupero).
Chi parla di miracolo-Conte a Napoli, forse non ricorda il lavoro fatto da allenatore con Juventus e Inter. Ricostruisce la Juventus dopo lo scandalo calciopoli e la porta a rivincere lo Scudetto dopo 9 anni. Riporta l’Inter sul tetto della Serie A dopo 11 anni.
La sua filosofia è chiara:
- duro lavoro fisico e tattico durante la settimana, per volare poi in campo in ogni partita;
- spirito di gruppo;
- senso di appartenenza alla maglia che si indossa e alla città che la squadra rappresenta;
- a chi non è d’accordo Conte è pronto a indicare la porta e salutarlo.
A Napoli Conte ha mostrato anche quel pizzico di umiltà che fa di un allenatore un grande allenatore.
Perché solo un grande allenatore ha l’umiltà di rivedere, a campionato in corso, le proprie idee calcistiche adattandole alla squadra.
Solo un grande allenatore capendo che la squadra rende meglio con un modulo diverso da quello inizialmente pensato, ha il coraggio di cambiarlo.
Solo un grande allenatore si rende conto che la sua squadra sa difendersi attaccando e restituisce le ali alla linea d’attacco, avanzando così anche il baricentro della squadra.
Tutto questo è proprio quello che ha fatto Conte giornata dopo giornata, ricostruendo il Napoli e trasformandolo in una squadra europea che alimenta un sogno legittimo.
Non solo le piacevolissime sorprese che rispondono ai nomi di Juan Jesus e Spinazzola. Simeone è forse il calciatore che più di tutti riassume ciò che chiede Conte ai suoi ragazzi. I suoi 7 minuti con la Juventus gli valgono un bel 8 in pagella. Un voto che merita per come entra in ogni gara; per quel sentire sua la maglia che indossa; per quel colpo di testa fatto da terra pur di non lasciare il pallone all’avversario; per aver accettato con grande professionalità e serenità di fare la riserva a Napoli pur sapendo che sarebbe titolare in almeno trequarti delle squadre di Serie A e non solo.
Battere la Juventus per i napoletani ha sempre un sapore speciale, anche quando la distanza in classifica è abissale. Ma quest’anno quella con la Juventus non era certo la madre di tutte le partite. Era solo una tappa importante da vincere, per provare ad arrivare il più in alto possibile a quella che si spera possa diventare davvero la madre di tutte le partite di questo campionato: Napoli-Inter del prossimo 2 marzo.
Quel giorno (in attesa dell’ufficialità della data e dell’orario) si capirà se il fieno messo in cascina dal Napoli, sarà da Champions o da Scudetto
Intanto la città, i tifosi, la squadra, fanno bene a godersi un più che meritato primo posto ma rimanendo con i piedi per terra…per pensare al futuro c’è tempo.
Buon Forza Napoli a tutti!