Le sconfitte della Juventus di Sarri nella finale di Supercoppa Italiana con la Lazio prima e in quella di Coppa Italia con il Napoli poi secondo alcuni hanno “mandato in soffitta il ‘Sarrismo'”.
Di sicuro il ‘Sarrismo’ non ha funzionato al Chelsea e alla Juventus, squadre con organici formati da almeno 20 calciatori di livello. Dove non è stato possibile puntare solo su 12-14 calciatori come ha preferito fare Sarri a Napoli.
Con il Chelsea, che nel biennio precedente con Conte in panchina ha vinto un campionato e la Coppa d’Inghilterra, Sarri ha vinto un’Europa League aiutato da un cammino fin troppo agevole. Ma è anche vero che del bel gioco del ‘Sarrismo’ neanche l’ombra al punto che Sarri è stato contestato da squadra e tifosi e solo grazie alla testardaggine (più economica che sportiva) del presidente Abramovič ha evitato l’esonero.
Addirittura il gioco della Juventus che di ‘Sarrismo’ non ha proprio nulla, nel passaggio da Allegri a Sarri sembra aver avuto un’involuzione nell’efficacia.
Ora il ‘Sarrismo’ per salvare la faccia (e la panchina) deve assolutamente vincere la Champions League. Vincere uno scudetto con la Juventus non è affatto un’impresa, anzi è quasi normalità come dimostrano i cinque vinti da Allegri e i tre da Conte anche senza Ronaldo.
Ma il ‘Sarrismo’ sembra anche non affascinare i grandi campioni, che non amano essere imprigionati in rigidi schemi ma preferiscono sentirsi liberi di sfogare il proprio ben più decisivo talento individuale. Le insofferenze di Hazard al Chelsea e Ronaldo alla Juventus ne sono la più nitida testimonianza.
Allora il ‘Sarrismo’ visto a Napoli dal 2015 al 2018?
Napoli è stata, ed è, capace di trasformare un giocatore normale in un giocatore forte. Un calciatore forte in un campione. Un campione in un top player. Chiedere ad esempio a Cavani e Higuain candidati al Pallone d’Oro solo quando hanno indossato la maglia azzurra. Magari anche a Walter Mazzarri diventato a Napoli un allenatore top prima di essere coinvolto in fallimenti ed esoneri.
A questo punto una riflessione più interessante da fare è un’altra.
Lo spettacolare triennio di Sarri a Napoli è stato più il frutto del ‘Sarrismo’ o di quell’alchimia fantastica quasi perfetta tra tutte le componenti calcistiche, eccezion fatta per quella arbitrale, che sarebbe bello definire ‘Napolismo’?
I segnali lanciati dal nuovo Napoli di Gattuso sembrano suggerire la soluzione.