Frosinone-Napoli 1-3: mentalità da campioni d’Italia, qualcosina da migliorare, le tre coincidenze con la prima della scorsa stagione

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Fonte SSC Napoli.




Il Napoli per la quinta volta consecutiva batte il Frosinone in trasferta e completa l’en plein delle vittorie in casa dei ciociari.

La vittoria nella prima da campioni d’Italia ha tranquillizzato chi temeva una squadra sazia per lo Scudetto, chi temeva i disagi per il cambio di allenatore, chi temeva per la condizione psico-fisica dopo i carichi di lavoro del ritiro.

Ha anche legittimato le preoccupazioni legate al rischio (che sembra ormai scongiurato) dell’addio di Osimhen e alle difficoltà che si sarebbero incontrate nel cercare il sostituto. Una doppietta alla sua maniera per ricordare che il capocannoniere dello scorso campionato è lui e che con lui è più facile scardinare le difese avversarie…e non è ancora al top della condizione, come tutta la squadra (per fortuna).

La vittoria a Frosinone, oltre a una più frequente verticalità nelle azioni, consegna a Garcia e alla squadra tante cose positive: dalla reazione allo svantaggio alla serenità nel cercare la vittoria; dalla invariata capacità di dominare gioco e campo nell’occupazione degli spazi alla qualità dei singoli e alla crescita della condizione fisica. Per non parlare di quell’armonioso movimento dei centrocampisti, bravi a non dare riferimenti agli avversari con i continui cambi di posizione. Soprattutto nella ripresa con l’ingresso di Anguissa che ha giocato spesso dallo stesso lato di Zielinski creando una devastante superiorità numerica.

Ovviamente non è tutto oro quel che luccica e qualcosina (per fortuna) c’è ancora da migliorare.

Se il pressing è stato fatto bene nei movimenti non lo è stato altrettanto nella reattività, ma tornerà più efficace con il miglioramento della condizione fisica.

Qualche perplessità in più nasce dalle troppe ripartenze subite che con squadre di un livello più alto potrebbero costare care. Così come la titubanza e la poca convinzione di qualche calciatore di poter segnare con tiri da fuori area. Ma Garcia saprà registrare e ottimizzare anche questi aspetti.

Cajuste ha pagato lo scotto dell’esordio in un campionato nuovo per lui, ma ha lasciato intravedere delle doti che torneranno utili durante la stagione. Resta il dilemma Raspadori. Tecnica individuale sopraffina e giocate devastanti quando ha agito in posizione centrale, meno utile decentrato sulla fascia. Trovare la sua giusta collocazione potrebbe essere l’arma in più per competere a grandissimi livelli.

Infine chiudiamo con tre coincidenze che uniscono la gara di esordio di questo campionato con quella della scorsa stagione a Verona:

  • esordio in trasferta e vittoria con due gol di scarto dopo il vantaggio degli avversari (4-2 a Verona e 3-1 a Frosinone);
  • esordio in trasferta con un squadra che ha come colori sociali il giallo-blu;
  • quello più triste: esordio in trasferta con l’addio di un ex Napoli a poche ore dal fischio d’inizio: Claudio Garella lo scorso anno Carletto Mazzone ieri.

Appuntamento a domenica 27 agosto alle ore 20:45, quando il Napoli affronta il Sassuolo al Maradona…e ci sarà anche Kvaratskhelia.

Buon Forza Napoli a tutti!