Il post lockdown del Napoli è stato caratterizzato da alti e bassi sia nei risultati che nelle prestazioni.
Una ripartenza ‘tosta’ che ha visto la squadra compatta, concentrata, affamata di vittorie. Non a caso è arrivato il trionfo in Coppa Italia.
Poi con il secondo via al campionato il Napoli ha iniziato ad alternare prestazioni da grande squadra ad altre tutt’altro che convincenti, fino all’eliminazione con il Barcellona in Champions dopo una prestazione…poco europea.
Trend continuato poi nella nuova stagione con le brillanti prestazioni con tanto di vittorie con Atalanta, Roma e in casa della Real Sociedad, sminuite poi dai risultati e dalle prestazioni ‘scoraggianti’ con AZ, Rijeka, in casa con la Real Sociedad, Lazio e in ultimo con il Torino.
- Primi tempi regalati agli avversari;
- le poche occasioni concretizzate in proporzione a quelle create;
- i gol subìti al primo errore difensivo;
- le difficoltà incontrate contro le squadre schierate sulla difensiva in attesa della giusta ripartenza;
- la mancanza di continuità e di personalità fondamentali per chi vuole vincere a tutti i costi.
Tanti difetti che il Napoli si porta dietro da qualche anno e che dopo Ancelotti neanche Gattuso è riuscito a correggere.
Forse si chiede troppo a una rosa che un po’ frettolosamente è stata giudicata dagli addetti ai lavori la migliore dell’era De Laurentiis.
Magari sarà la più ‘profonda’ e completa considerando l’equo valore in alcuni ruoli tra chi gioca più spesso e chi gioca meno.
Ma il giudizio degli undici cosiddetti titolari va forse ridimensionato.
In attesa di scoprire definitivamente Osimhen, a Gattuso manca un bomber da 25 gol alla Cavani o alla Higuian ma anche il Mertens goleador nel pieno della maturità calcistica. Non ci sono più il miglior Ghoulam e l’esperienza di Maggio. Nessuno dei centrocampisti in rosa ha le qualità e la grinta di Jorginho o di Allan. Non ci sono leaders ‘esposti’ come Reina o più silenziosi come ad esempio Albiol e Callejon il grande equilibratore. Addirittura in panchina il Napoli aveva Duvan Zapata. Non c’è un Lavezzi e neanche un Pandev. Soprattutto manca un fuoriclasse come Hamsik.
Il Napoli non deve però commettere lo stesso errore fatto con Ancelotti: non deve scoraggiarsi e perdere gli stimoli perché vede lo scudetto lontano.
Il vero stimolo per rivedere il Napoli fare una ripartenza ‘tosta’ con la squadra compatta, concentrata e affamata di vittorie deve essere la lotta per un posto in Champions…che poi alla fine è il vero obiettivo per questa stagione.
Le basi per fare bene ci sono ma con prestazioni come quelle con Lazio e Torino si rischia anche la qualificazione in Europa League.
Buon Natale ma soprattutto Buon Forza Napoli a tutti!