Questa volta il pullman lo ha parcheggiato il Napoli, ci può stare ma alcune domande meritano una risposta

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Nella semifinale di andata della Coppa Italia il Napoli pareggia 0-0 costruendosi un piccolo vantaggio per la gara di ritorno.

Un risultato senza dubbio importante per il Napoli considerando che senza pubblico, il fattore campo conta solo per il calcolo dei gol segnati in trasferta nelle gare ad eliminazione diretta. Ora il Napoli segnando almeno un gol a Bergamo avrà a disposizione due risultati su tre: pareggio e vittoria. Non è poco.

Nel ritorno toccherà all’Atalanta pensare ad una gara prudente per non subire un gol che potrebbe valere doppio per la qualificazione alla finale.

Per conquistare questo piccolo vantaggio Gattuso ha pensato bene di parcheggiare l’ormai famoso pullman davanti la porta di Ospina, in stile Chievo nell’allora San Paolo.

Con il Napoli alle prese con assenze e calciatori non al top della condizione, forse è stata la scelta più intelligente (e magari anche obbligata) che potesse fare Gattuso contro una squadra al momento più in forma del Napoli e con ottimi schemi collaudati ormai da anni.

La cosa che però ha deluso è che il Napoli non ha mai avuto la forza di ripartire e attaccare gli ampi spazi lasciati dalla difesa avversaria, abbandonando in pratica all’isolamento Politano e Lozano.

Anche il Chievo nell’allora San Paolo ogni tanto faceva scendere qualche passeggero dal pullman per mandarlo a sgranchirsi le gambe al motel dell’area di rigore del Napoli, addirittura portandosi a casa qualche gol come souvenir.

C’è poi da sottolineare che, malgrado la gara difensiva, bisogna ringraziare il ‘conducente’ Ospina se il Napoli è ancora sull’autostrada che porta alla finale.

La perplessità che nasce in chi segue il Napoli è quella sensazione che la squadra sembra avere sempre qualche difficoltà sia sotto il punto di vista mentale che sotto il punto di vista fisico.

Se questa difficoltà talvolta è stata mascherata dai risultati (vedi Cagliari, Udinese, Fiorentina, Empoli, i secondi tempi con Spezia in coppa e Parma), in altri casi è stata evidenziata da gare come quelle con Inter, Lazio, Torino, Juventus e Verona.

Al di là del veleno e dell’annusare il pericolo, il Napoli in che condizioni fisiche e mentali sta affrontando questo decisivo tour de force di febbraio?

Possibile che Rrahmani (appena 154 minuti giocati su 2776) ed Elmas (767 minuti su 2776) non possono aiutare di più Gattuso a dare alla squadra quella freschezza invocata dal tecnico?

Se Lobotka è fuori dal progetto come sembra (467 minuti giocati su 2776) perché Gattuso non ha preteso un rinforzo a gennaio per avere più alternative a centrocampo?

Non resta che aspettare fiduciosi la fine di febbraio per capire il Napoli che sarà, recitando magari una filastrocca che in questo momento sembra cascare proprio a fagiolo:

Febbraio, bizzoso, cattivo, cattivo, perché tante nubi? Perché tanto gelo? Eppure nel cuore tu sogni e racchiudi il tenero azzurro d’un lembo di cielo”

Buon Forza Napoli a tutti!